STORIES
17 galleries
In questa sezione sono presenti i progetti a medio e lungo termine, quei lavori che si differenziano innanzitutto dalla cronaca in quanto a progettazione, realizzazione e strutturazione complessiva | In this section you can find middle and long term projects.
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123 imagesOgni sette anni a Guardia Sanframondi in provincia di Benevento si svolgono i riti dell'Assunta. Una tradizione lunga secoli che affonda le radici nel cristianesimo e nel paganesimo. Durante tutta la settimana si svolgono le processioni dei quattro rioni che costituiscono la cittadina. Il sabato viene aperta la teca che contiene la Madonna cioè la figura più sentita da parte dei guardiesi. La domenica è il giorno più importante: in strada a sfilare per molti chilometri ci sono tutti i rioni ma anche i battenti, uomini e donne che si percuotono il petto fino a farlo sanguinare. Si tratta di una tradizione fondata sulla penitenza. Hundreds of people gathered in the Italian village of Guardia Sanframondi on Sunday to witness the centuries-old religious festival of flagellation, the Riti Settennali di Penitenza, which marks the Feast of the Assumption of the Virgin Mary. The procession sees participants either lash themselves with metal whips or beat their chests with cork pads embedded with pins, often drawing blood, and it takes place every seven years as a symbol of penance. Clad in white hoods to hide their identities, those who beat their chests pour white wine on their barbed pad to cleanse the wound, as well as keep the blood flowing.
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6 galleries
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87 imagesLontano dalle notizie più rumorose e spettacolari, all'interno della galleria si trovano le immagini della campagna elettorale tedesca nella sua quotidianità. Feste di partito, incontri e dibattiti, manifestazioni e iniziative partitiche locali per rappresentare il vissuto politico che ci separa dal 22 settembre.
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32 imagesUn ingombrante edificio nei pressi di Arenzano (GE). Di fronte ad esso, a poche decine di metri, il mar Ligure disegna la costa. La struttura venne progettata per due scopi principali: nella sezione esterna dirimpetto alla spiaggia quale stabilimento balneare ed a ridosso dei rilievi quale galleria per il transito della ferrovia costiera. Costruita negli anni Sessanta nell'ambito del razionalismo e della forte urbanizzazione italiana, essa si colloca al fondo della Pineta di Arenzano, luogo esclusivo e meta di turismo bene della cittadina ligure. Alcuni anni dopo la sua nascita, l'edificio viene abbandonato all'incuria degli agenti atmosferici. Tuttavia la sua funzione primaria di cabina mare viene mantenuta: ancora oggi parte della sezione sostenuta dai "pilotis" è utilizzata ed abitata. La galleria invece ha cambiato destinazione d'uso con la nascita, nel giugno del 2007, della passeggiata pedonale intitolata a Fabrizio de André che collega Arenzano alla vicina Cogoleto. Tale riqualificazione urbanistica ha permesso ad un numero crescente di persone di accedere a tratti di mare difficilmente raggiungibili in precedenza. Un ingombrante edificio, in odore di evidente abusivismo, nei pressi di Arenzano (GE). Di fronte ad esso, a poche decine di metri, il mar Ligure disegna la costa. Evidenti stati di abbandono rendono queste strutture "archeologia industriale" ed annullano quasi completamente la loro utilità. In questo caso però una delle funzioni principali dell'edificio rimane pressoché intatta: la vista dal mare infatti non permette di scorgere la lunga galleria interna in cui un tempo transitava la ferrovia costiera, che ora è diventata un lungo tratto pedonale e ciclabile che collega Arenzano a Varazze. Il giorno in cui ho scattato le immagini della serie, il colpo d'occhio del fabbricato in esterno poco dopo lo zenith e la conseguente temperatura elevata, la presenza di alcuni bagnanti che prendono il sole inframmezzati da forme architettoniche e una certa silenziosa sospensione, costituivano un momento di grande intensità visiva. Ogni elemento contribuiva a delineare un'atmosfera al limite dell'onirico. Questi scatti, come anche l'abusivismo edilizio, richiamano l'immagine di una certa Italia largamente dipinta dai media visivi per molti decenni. È una ricorrenza fotografica, cinematografica e televisiva che affonda le radici nel Neorealismo italiano e in autori come Fellini. Una comune credenza immaginifica e forse oggi anche un cliché. Come quella dell'abusivismo edilizio. Fonti: architetturaweb.it telefonoblu.it
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21 imagesFREELANCE, UNA RICERCA PER IMMAGINI Frammenti di lavoro fra intraprendenza e precarietà La figura del/la freelance è stata associata per lungo tempo alla possibilità di viaggiare, costruirsi percorsi lavorativi e sociali alternativi, lavorare quando e dove si preferisce, trovare uno spazio di senso nella moltitudine. Una situazione che è parsa incline alle professioni artistico-intellettuali (ma non solo) all'interno di un mercato del lavoro, quello degli ultimi decenni, in costante fermento. L'immaginario ed il linguaggio con cui si interpretava il lavoro, almeno nello scorso secolo -quello breve, stava cominciando a mutare. Il/la freelance riflette appieno la centralità assunta dall'individuo in epoca recente: si intende così spesso, in ambito lavorativo, quel soggetto straordinario che nel costruirsi fama e contatti riesce nello stesso tempo a tener fede alla propria vocazione. Si tratta dell'immaginario che fonda le sue radici nei vorticosi anni '80 e che ha informato infanzia ed adolescenza di una generazione -i millennials- ma che più in generale incontra ampie fette della società. Da qui sono emerse narrazioni di favolosi imprenditori di se stessi e di esotici nomadi digitali ovvero di individui che ce l'hanno fatta. Tuttavia, flessibilità non sempre significa autonomia. Autonomia infatti implica una condizione di scelta di mezzi e di fini; flessibilità, viceversa, può significare reperibilità costante, concorrenza a ribasso, rapporto di dipendenza dai committenti mascherata da autogestione. È una condizione di infinita e instabile progettualità, dove ognunə è spinto a curare ogni aspetto della propria vita e dove il confine fra tempo di lavoro e tempo di vita privata diviene labile. Nel corso degli anni lo status del freelance è si è progressivamente allargato a figure professionali prima inquadrate come dipendenti. Ciò è segno di una richiesta di flessibilità in crescita ed ha come conseguenze, fra le altre, un'ulteriore frammentazione sociale e un'incertezza che grava sempre di più sul lavoratore. Freelance è, in questo senso, un altro dei termini principali della nostra modernità liquida socio-politica che, essendo usato per descrivere professioni molto diverse tra loro, finisce per abbracciare con difficoltà di ciò che intende perimetrare. Una condizione, quindi, di non facile definizione sociologica e poco rappresentata nella sua fenomenologia. La volontà di questa ricerca è quella di confrontarsi con alcune storie di freelance, di questa classe eterogenea e sfaccettata. Dal punto di vista visivo oggi c'è una tendenza alla sotto-rappresentazione del mondo del lavoro: i/le freelance sono piuttosto inclini ad una lettura di se stessi che mette in rilievo soprattutto le luci piuttosto che le ombre della propria attività. Il progetto vuole raccontare entrambe gli aspetti, facendo emergere la complessità del contrasto. Il progetto è tutt'ora in corso: sono alla ricerca di volontariə per approfondirlo.
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15 imagesGianfranco Franciosi è il primo e unico infiltrato civile della storia italiana. Dopo aver operato in incognito per quattro anni, Gianni ha deciso assieme alla moglie di uscire dal programma di protezione dei testimoni di giustizia a seguito dei problemi e delle gravi mancanze di cui è stato vittima. La sua vicenda, raccontata da Federico Ruffo nel libro “Gli Orologi del Diavolo”, comincia una decina di anni fa quando si insospettisce a seguito dell'uccisione di un suo cliente romano. Chiesto consiglio alla polizia il caso sembra non coinvolgerlo. Dopo molti mesi tuttavia, un esponente di spicco del narcotraffico internazionale, Elías Piñeiro, chiede a Gianni di modificare un'imbarcazione per i suoi traffici. Tornato dalla polizia, si troverà ad acconsentire alle richieste del boss, stretto fra la pressione ufficiosa degli inquirenti e una condizione psicologica articolata, dove il senso del dovere si mescola alla percezione di una scelta eroica e coraggiosa. Gianni modificherà molte imbarcazioni per Piñeiro e ne diverrà pilota. Tuttavia, a fronte delle difficoltà di cooperazione fra le forze dell'ordine europee, sarà costretto a rimanere sette mesi in una prigione francese. Nonostante ciò il cartello valuta positivamente il suo silenzio in carcere. Questo permetterà alla polizia di portare a termine l'“Operazione Albatros”, con la quale verranno sequestrate una decina di tonnellate di droga e per la prima volta nella storia di provare l'esistenza delle “navi madri”, ovvero il complesso sistema usato dal narcotraffico per organizzare la logistica di smistamento con gli intermediari. In seguito, grazie alle abilità di Gianni come infiltrato, la polizia arresterà gran parte del cartello spagnolo nell'Operazione Freeway. Gianni viene sottoposto di diritto al programma di protezione dei testimoni di giustizia: ma nonostante le vicende subìte, il rischio per sé e per la propria famiglia e l'attività imprenditoriale sul lastrico, le condizioni peggiorano. Sarà infatti costretto a cambiare quattro volte città per le carenze del programma (lo contattano alcuni emissari dei di Lauro, l'acquirente napoletano di Piñeiro). Nel frattempo scopre che l'esperienza di molti testimoni di giustizia è analoga alla sua. Emergono quindi i racconti di Giuseppe Carini o Ignazio Cutrò e, ancora, la tragica vicenda di Lea Garofalo. Gianni decide così di uscire volontariamente dalla dubbia protezione dello Stato. Dopo questa scelta radicale, è consapevole del pericolo che vive quotidianamente ed ha deciso così di rendere pubblica la sua storia. Secondo le sue stesse parole questa è l'unica strada per guadagnare tempo. | Gianfranco Franciosi is the first and only civil infiltrated in the Italian history. After working undercover for four years, Gianni and his wife decided to leave the witness protection program as a result of the many problems and serious failures of which he was victim. [For the extended version, please contact me.]
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220 imagesGigi Bandini Cosi è un cantautore e musicista torinese. Dall'autunno 2015 ha iniziato la registrazione del suo primo disco Per Colpa di Emozioni Clandestine prodotto dall'etichetta MOOV. Questa gallery contiene uno spaccato del making of del disco: alcune sessioni di registrazioni presso lo studio Transeuropa, il lancio del disco alle Officine Corsare, la sessione di ritratti di Gigi e dei musicisti che lo hanno accompagnato nella realizzazione del disco, le collaborazioni, la promozione del disco e alcuni momenti della sua vita privata.
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22 imagesL'hotel Ucraina si trova in pieno centro a Kiev. Lo si vede se si volge lo sguardo a destra arrivando dall'arteria principale della città, Chreščatyk, quando si entra in piazza Maidan. L'edificio si staglia come una gigantesca quinta teatrale nella parte alta della spianata. Questa torre di guardia è stata coinvolta negli scontri urbani recentemente avvenuti nella capitale ucraina. Nella sua immobile solennità, l'Hotel Ucraina non è stato infatti solamente testimone silenzioso delle proteste popolari, ma anche attraversato dalla vita e dalla morte che in quei tragici giorni si sono incontrate in piazza Maidan. Fra le sue mura infatti alloggiavano giornalisti e personale dell'hotel, trovavano rifugio i manifestanti, lavorava il personale medico e i volontari, venivano accolti i feriti e stipati i morti. All'esterno quindi Maidan, luogo simbolo della primavera ucraina. La piazza è ancora costellata da barriere e cumuli di pneumatici, legname ed altri detriti eretti a protezione durante i mesi di protesta. Nonostante ciò oggi non è difficile accedere al prestigioso hotel. Una volta all'interno, il palazzo trasuda ancora di antiche sembianze sovietiche, dove l'indiscreto atteggiamento delle persone contrasta con la solenne architettura in pietra e marmo. La quiete ed il rigore geometrico di questi spazi contrasta fortemente con la funzione che l'hotel aveva assunto l'inverno precedente: la presente galleria di immagini rappresenta alcuni di questi interni come si incontrano oggi, ma anche alcuni dei segni lasciati dalla violenza degli scontri ed infine i volti del personale dell'hotel che è stato presente in quelle settimane nonostante i disagi, la paura e il dolore. Si tratta di un immaginario confronto fra il presente ed il passato, di luoghi e di persone che hanno vissuto quei tragici momenti.
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70 imagesCampagna di affissioni politiche per il voto delle elezioni 2013. I manifesti sorgono in numerosi siti del tessuto urbano, sui mezzi pubblici, lungo le arterie che conducono il traffico. Diventano parte della vita cittadina, sfondo sul quale si svolgono le attività quotidiane o luogo in cui si posa lo sguardo durante gli spostamenti in macchina. L'incombenza della riproducibilità dell'immagine grafica che induce al voto.
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2 galleriesGallery dell'occupazione delle ex palazzine olimpiche o zona ex-Moi. -- In this collection there are different galleries about the occupation of some buildings in Lingotto area. The occupation started at the end of may, 2013 and it's a consequence of the ongoing so called North African Emergency.
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30 imagesUno scorcio della feria di Arles nel sud della Francia. Qui, in alcune date primaverili ed autunnali, vengono svolte la tradizionale corrida e tutta una serie di altre esibizioni e tornei che coinvolgono abitanti i turisti. Settembre 2012.
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104 imagesPOLITICAL Le elezioni politiche del 2018 hanno segnato una cesura storica per l'Italia. Dopo la fine della Prima Repubblica, dopo gli anni del berlusconismo, dopo la fase di anti-politica inaugurata da Beppe Grillo e confluita nel Movimento 5 Stelle, il rapporto dei cittadini con la politica è nuovamente cambiato. La politica non è scomparsa dietro ad un muro di astensionismo, ma ha abbandonato completamente le radici ideologiche che per decenni l'hanno caratterizzata. Questo progetto è un racconto della continuità fra il passato politico dell'Italia, le sedi storiche dei partiti, ed il presente, i giovani militanti, ovvero da un lato gli spazi che vivono e respirano la politica da molto tempo e un ritratto di quei ragazzi che si oppongono fermamente al dato secondo cui metà della loro generazione non è andata alle urne. Fotografare spazi reali per illustrare spazi mentali e ritrarre giovani che decidono di fare della politica attiva parte integrante della loro vita reale. I contenuti giornalistici e le interviste sono a cura di Giuliana De Vivo. According to many polls these elections will be marked by a high level of abstension: the consequence of the disillusionment around the national politics matured in the past years towards the national politics. Probably this will be the most criticized elections in Italy: after the Nineties (with the phenomenon of Berlusconi) we have lived the anti-politics of Grillo and his Movement 5 Stars. Now we live in a new era of politics: the non-politics, that means a critical disenchantment in the ability of the representative democracy. Photographically speaking it's difficult to portray this situation properly. So I decided to move my gaze in the opposite direction and take the picture of those places that have seen the politics through their militants over the decades. At present I'm travelling with Giuliana De Vivo, a journalist, in different cities to find and photograph the old committee of the political parties and making portraits of young militants. In fact it seem that just half of the young voters will go to the ballot boxes. The following gallery contains portraits of these girls and boys and photos of the insides of the historical committee. We want to tell that digital native generation that will vote for the first time. Yet also in this generation there are some exceptions: young activists who participate in the life of the political parties, attending centers that have often been created before them. We are trying to understand what militancy means to them.
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65 imagesGuardare, come azione intima consumata nella penombra di una stanza, di un cinema o di una strada, è un atto carico di istintualità. Ciò permette alla fotografia di insinuarsi ed estrapolare con spirito di documentazione gesti e sguardi. Guardare è una delle inclinazioni antropomorfe più caratteristiche. Osservare un fenomeno, e ancor di più uno spettacolo, è una spinta difficilmente giustificabile solo con motivazioni superficiali, ma che al contrario richiede una comprensione psicologica ed estetica. Si può essere folgorati da una visione. Si può essere costretti a guardare con violenza. Si può guardare con passione o con morbosità. Si può osservare con onesta curiosità, con moderato interesse, o per studio. Si può vedere di sfuggita, interrogarsi fugacemente e dimenticare un'immagine vista e poi sparita. Si è spettatori, volenti o nolenti. Al limite si possono chiudere gli occhi o guardare altrove. Ogni dimostrazione pubblica è costituita da due componenti: il contenuto, ossia la ragione politica o il sentimento per cui colmare le strade, e la forma, ovvero il fatto fisico che queste vengano gremite e come ciò avvenga. In ogni dimostrazione pubblica i contenuti si traducono così in sensazioni materiali: uditive, visive, tattili e olfattive. Difficile decretare il vincitore o le semplici comparse fra queste direttrici corporee e in particolar modo fra quelle uditive e visive. Per la maggior parte delle manifestazioni pubbliche il ruolo del sonoro ha un'importanza fondamentale: più che per essere guardate, tali rivendicazioni paiono costituirsi per essere ascoltate. Ci si potrebbe spingere ad ipotizzare una loro rappresentazione tramite la sola diffusione nell'etere, come trasmissioni radiofoniche. (per leggere la presentazione intera del progetto inviatemi una mail) -- The gay pride is a demonstration for the gay, lesbian, bisexual and transessual (GLBT) rights. The aim is to achieve the same cultural and juridic situation as the heterosexual people. It was born in 1969 during the Stonewall revolt in New York; in Italy the first one was in 1972, in Sanremo. In Italy the GLBT people suffer for prejudice and discrimination. Despite Italy is a modern country, there are different reaction regarding this issue: strong and popular traditional culture and the power of the Catholics caused many disadvantage to homosexuals people. From a certain point of view, the Gay Pride is basically a visual demonstration. Like any other demonstration or strike, it is organized to express the request of certain social group. Generally, there are no quiet demonstrations; but loud and noisy ones: in other words, “auditory public performances”, made more for listening than for watching, a sort of “radio” demonstration. Instead, I can imagine the Gay Pride as a show made with enormous televisions in the street and without real people. One of the very simulacrum things of our era. (to read the whole project's presentation please email me)
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79 imagesViaggiare incessantemente da levante a ponente, da ponente a levante. Attraversare quel sottile lembo di terra in bilico e compresso fra cielo e mare. La vita di strada, fuori. In auto, sui sedili posteriori, ma anche in treno, a volte in autobus. Il mondo attorno è un flusso. La maggior parte attraversa lo sguardo e sparisce, ne rimangono tracce nella mente. A volte qualcosa incuriosisce, ma il movimento cancella ogni aderenza visiva. Oppure succede di stazionare in coda e nulla passa. La realtà esterna è altra, distaccata. Non c'è contatto tattile, qualche brandello uditivo musicato dai rumori urbani. È un concentrato visivo. L'esperienza percettiva si forma attraverso la cornice dei finestrini, vincolo allo sguardo e, in questo progetto, vincolo alla realizzazione delle fotografie. Così la camera blocca la corrente visiva esterna, grazie alle sue caratteristiche tecniche, ed è bloccata dentro al veicolo in cui viaggia. La velocità del mezzo e la costrizione dell'inquadratura consegnano immagini incerte. Ogni fotografia nasce dalla visione fugace di potenziali soggetti, lo scatto è “buona la prima”, un tiro al volo. Il progetto window framed è l'incontro dell'immaginario di innumerevoli viaggi in Liguria fin da bambino con l'immaginario tecnologico della camera. Il risultato è una collezione di immagini incerte, non mosse, né fuori fuoco, ma intraviste, colte quasi casualmente e largamente selezionate. VIII/'18 Questo progetto rappresenta una terra fragile, stupenda e violentata dal cemento negli scorsi decenni. La conseguenza più tragica delle politiche di quegli anni è il crollo del ponte Morandi, un momento fondamentale per la nostra storia contemporanea. This is a portrait of Liguria, where my father was born 70 years ago. It's a little hilly region flows through the sea on the south. This geographical characteristics made the place very charming: life in Liguria has been developed constricted between mountain and the sea. This has also downsides: Italo Calvino wrote about the illegal development of cities. People have to live in narrow places. I live all this ever since I was a child, watching outside the window's car when I went with my parents on vacations. This project was born with method and randomness: on one hand I was bound by 2 frames: the camera, and the car's window. On the other I was in a moving car so when something caught my attention I take the picture without having the full control. This is a project of a place I love, an experiment of a photographic method, and a way to impress the flux in a place built in narrow spaces. And last but not least this is a view of Liguria, a fragile land, after the falling of Morandi's Bridge in Genoa.