Assemblea_Migrante (Ex-Moi)
56 images Created 30 Apr 2013
Sabato 30 marzo 2013, circa duecento profughi dell'emergenza Nord Africa occupano alcune delle palazzine dell'Ex-Moi o villaggio olimpico a Torino. È la reazione alle fragili risposte del mondo politico ad una difficile situazione sociale ed umanitaria. Durante le Primavere Arabe nel Maghreb e nel Medio Oriente (2011) molti profughi sono costretti a scappare da paesi attraversati da guerre e violenze. Non solo, ma numerosi sono quelli che, in particolare dalla Libia, vengono costretti sotto minacce a raggiungere le coste italiane. Si tratta della ritorsione di Gheddafi dopo l'ingresso in guerra della NATO. I migranti che giungono sulle coste italiane sono divisi dal Ministero dell'Interno fra le diverse regioni ed affidati ad una gestione spesso carente. I fondi erogati per l'assistenza ed i servizi raggiungono solo in minima parte gli obiettivi di insegnamento e formazione professionale che si erano prefissi. Dopo due anni di gestioni altalenanti, ad inizio primavera 2013, la regione Piemonte decide di concludere quest'esperienza chiudendo i centri che avevano ospitato i migranti ed offrendo 500 euro a persona. Dopo alcune settimane di sistemazioni precarie un gruppo occupa quindi le palazzine dell'Ex-Moi. Cominciano giornate di inserimento negli appartamenti e nelle stanze che furono dei più grandi atleti del mondo durante le olimpiadi di Torino 2006, ma anche momenti di assemblee e di manifestazioni. Nella galleria sono presenti le immagini che afferiscono a questa seconda categoria. Si tratta nello specifico della manifestazione che da Torino Lingotto ha portato i profughi alla stazione di Porta Nuova e da qui a piazza Castello e al Teatro Regio, in cui una delegazione è stata accolta, dopo una lunga mediazione, dal sindaco Piero Fassino e dalla presidente della camera Laura Boldrini, sullo sfondo dell'inaugurazione della Biennale della Democrazia; ci sono poi le due manifestazioni all'anagrafe centrale con gli incontri coll'assessore Stefano Gallo; le attività assembleari negli spazi comuni delle palazzine; infine il pranzo del 25 aprile, voluto dalla sezione ANPI Nizza-Lingotto e quello No Tav del 28 aprile.